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The Mag

Lo store fisico come opera d’arte

La prima impressione è quella che conta. E sicuramente i negozi fisici sanno di cosa stiamo parlando. Dalle vetrine all’allestimento dei prodotti, passando per gli spazi interni, il negozio fisico è costantemente messo alla prova dall’occhio del cliente, il quale dev’essere spinto ad entrare nello store e vivere un’esperienza d’acquisto unica e travolgente.
Sempre più negozi, soprattutto quelli immersi nel fashion retail, hanno iniziato a inglobare un passaggio rivoluzionario: da semplice punto vendita a opera d’arte e contesto relazionale, con l’obiettivo di abbracciare un approccio emozionale orientato al cliente.

1.1 Louis Vuitton

Nel 2023 il brand francese Louis Vuitton ha scosso il mondo del fashion retail. Collaborando con l’eclettica artista giapponese Yayoi Kusama (famosa per i suoi pois iconici multicolor), la maison ha fatto apparire installazioni, sculture giganti e robot con la figura di Yayoi sugli store iconici: New York, Chengdu, London e Hangzhou. Una collaborazione sorprendente per celebrare il lancio della collezione e attirare l’attenzione di tutto il mondo.
Guarda qui la presentazione: https://www.youtube.com/watch?v=dyYuuHvSE-I

1.2 Jacquemus

Un approccio focalizzato più sull'architettura interna dei suoi negozi. È stato invece utilizzato negli ultimi anni negli Shop in Shop di Jacquemus.

Prendendo ispirazione dai lavori paesaggistici nel Sud della Francia dell’architetto e scenografo francese Jacques Couëlle, il direttore creativo Simon Porte Jacquemus ha collaborato con lo studio di design AMO (ramo di ricerca del rinomato studio OMA) per creare un vero e proprio mondo alternativo in cui immergersi; interamente dedicato alle sue origini provenzali.

All’interno dei principali department store europei (Les Galeries Lafayette, Selfridges e Harvey Nichols), ha voluto creare spazi minimal che potessero comunque creare suggestioni e trasportare i visitatori nelle storie delle collezioni del brand.

Tra linee curve, organiche e scultoree, pietre calcaree e cuscini di bianco cotone, questi tre corner sono l’emblema di una irregolarità che trasporta con sé un senso di artigianalità e naturalezza.

1.3 Gucci

Le maison francesi non hanno però nulla da invidiare alla ristrutturazione del negozio di Gucci in Via Montenapoleone, avvenuta a Dicembre 2023. Una vera e propria rivoluzione estetica ispirata da “Gucci Prospettive: Ancora Milano”, il progetto presentato dal direttore creativo Sabato De Sarno alla Milan Fashion Week Primavera-Estate 2024.

All’interno di questo spazio totalmente rinnovato, i visitatori si possono immergere completamente in linee dell’artigianato Made in Italy mixate a materiali esclusivi, motivi geometrici e opere d’arte. La collezione stessa prende il sopravvento del negozio e avvolge tutto, fino a ricoprire anche le pareti.

“La passeggiata si presenta come una composizione di marmo cipollino e bardiglio, e sul pavimento si materializza un pattern geometrico ipnotico e bellissimo. Non manca un omaggio alla tradizione italiana: il vetro veneziano è diventato elemento fondamentale negli interni, utilizzato per gli scaffali e molti altri dettagli.” (fonte: https://www.elledecor.com/it/viaggi/a46142224/boutique-gucci-via-monte-napoleone-milano )

1.4 Bershka

Ma rivoluzionare l’estetica dei negozi fisici sarà abbastanza? O servono anche nuovi servizi (digitali soprattutto) per rinnovarsi e coinvolgere sempre più clienti? A questa domanda ci risponde lo studio OMA, che nel 2023 ha cambiato completamente l’immaginario comune degli store fisici. 

Il flagship store di Bershka Milano potrebbe essere visto come una vera e propria esperienza di shopping 5.0, in cui la concretezza dell'architettura si mescola alla realtà virtuale. Una dimensione parallela che parla il linguaggio della Gen Z, tra social e fluidità grazie a schermi su cui giocare con la realtà aumentata e camerini hi-tech, in cui è possibile farsi foto con speciali effetti 3D. L'obiettivo principale di questo store? Diversificare le attività del negozio per poter trasformare il brand in un hub omnichannel, dove i clienti possono fare visite piacevoli a diversi ritmi di acquisto e con metodi differenti.

La parola chiave sembra quindi definita: STUPIRE. Tra collaborazioni esclusive con artisti e architetti fino all’introduzione di nuove tecnologie, il mondo retail negli ultimi anni ha iniziato una rivoluzione estetica che stiamo vivendo a pieno, e che sembra essere in evoluzione ogni giorno che passa. Chissà cosa ci aspetterà nell’imminente futuro e, soprattutto, che impatto avrà la ormai onnipresente Intelligenza Artificiale?


A cura di 

LUCA BARALDI


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